12 aprile 2006

La nostra responsabilità


Mons. Fisichella, paura Paese diviso
Chiesa aiutera' a superare i conflitti
(ANSA)-ROMA, 10 APR - L'Italia spaccata a metà preoccupa la Chiesa. "I cristiani e la Chiesa hanno una grande responsabilità", dice mons. Rino Fisichella. "Oggi è tempo di superare i conflitti - aggiunge il rettore dell'Università del Laterano e cappellano di Montecitorio - la nostra responsabilità è rivolta al bene comune. Compito della Chiesa non è di entrare in politica, ma di indicare alla politica quello che è il bene di tutti, dunque in una società bisogna sempre trovare un accordo". (23:27)

Nel mare magnum di niente che sta seguendo la conclusione della campagna elettorale e il suo esito - non una sola dichiarazione di spessore è stata rilasciata dai protagonisti dei due schieramenti -, quella di Mons. Fisichella, battuta ieri sera dall'ANSA quando ancora sembrava che la CDL dovesse prevalere sull'Unione, è - se possibile - l’ennesimo lume di speranza che la Chiesa offre a questo Paese. Al di là di chi ha vinto veramente le elezioni infatti, e dei proclami di chi si accinge a governare o di chi rivendica invece una vittoria morale vera o presunta che sia, è chiaro che quella di oggi è un’Italia spaccata, sospesa tra vecchie nostalgie ideologiche e nuove visioni liberiste del mondo.

Sarà difficile riuscire in quella che Mons. Fisichella indica come “la nostra responsabilità”. Ma una responsabilità a cui i cristiani, i credenti, non possono sottrarsi. E se alla Chiesa non compete di impegnarsi direttamente in politica, “ma di indicare alla politica quello che è il bene di tutti”, ai cristiani è comunque richiesto di farsi “portatori” delle indicazioni sul bene di tutti che dalla Chiesa ci provengono, nella società e nella stessa politica.
Che i cristiani riflettano a fondo sul loro ruolo nel mondo. Soprattutto per rispondere con efficacia alla responsabilità cui sono chiamati e da cui non possono fuggire.

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