Sempre dal mio archivio di mail, pubblico una risposta al mio scritto "Buona Pasqua ricordando Terri Schiavo, ovvero la speranza uccisa", con una mia replica finale.
Caro Fabio,
innanzitutto Buona Pasqua anche a te, ma
permettimi, ti prego, di pensarla molto diversamente da te sul caso di Terri
Schiavo. Non ne faccio questione etiche. C'è una donna che non è viva e non
è morta. C'è una donna che non è un vegetale, no. Perchè i vegetali si
nutrono e respirano da soli, e Terri non si nutre e non respira da sola. Da
quindici anni. Io ne ho venti, e probabilmente la mia concezione del tempo è
molto diversa da chi di anni ne ha di più. A volte mi provo a stendere
sopra al letto, e a pensare di poter comunicare solo con gli occhi. Io, che
respiro da sola, che penso, non ce la farai neppure così. Ma Terri non
pensa, Dio voglia che non pensi. Se pensasse mi arriverebbe la conferma che
Dio non esiste.
Questa donna è viva artificialmente. Io non
credo in Dio. "Ma se Dio è i fiori e gli alberi/ e i monti e il sole e il
chiarore lunare,/ allora credo in lui,/.../e la mia vita è tutta una
preghiera e una messa,/ e una comunione con gli occhi e attraverso gli
orecchi" (F. Pessoa).
In questo caso mi schiero con quelli che
credono in Dio, e vorrei far valere i diritti della vita e quelli della
morte. Perchè da cittadina del mondo, quale mi ritengo, sono stanca degli
uomini che giocano a voler essere Dio, che si permettono di fermare la vita
di una persona, mettendola in stand by per 15 anni, impedendo il
cammino naturale. Quelli che credono in Dio dovrebbero fidarsi pure un poco
di lui; credo.
Ma nessuno più si fida di Dio.
Io ho ventanni e 15 anni sono per me quasi una
vita. Ma forse la mia idea di vita non coincide con l'idea di vita che ne a
Bush e i genitori di Terri. Se penso alla vita, penso alla gioia, penso ai
sorrisi, penso all'amore, penso all'aria che respiro, agli alberi che vedo,
ai libri che leggo. A questo penso.
Bush cosa pensa della vita? Lui che si permette
di impedire il corso naturale di una vita (15 anni di coma sono assurdamente
e vergognosamente troppi), e che tranquillamente si permette di bombardare
quello o quell'altro paese e si permette di salutare con quell'odioso
GodBlessYou tanto più odioso perchè esce dalla bocca di un assassino?
E i genitori di Terri che l'hanno vista
crescere e sposare quell'uomo che lei ha deciso di sposare, che l'hanno
sentita pronunciare in vita (quella vera) che diceva : "Nel caso non voglio
vivere in quel modo", che non hanno il tempo di occupare il presidente
dell'America con questa polemica mediatica divenuta più grande di quel che
è, e nemmeno pensare che sarebbe più utile che Mister President s'occupasse
di quelle migliaia di civili che muiono ogni giorno in Iraq, per sua
volontà?
Si sta invertendo l'ordine delle cose. Ricevo
mail riguardo a Terri, decine di mail. Ma per l'Iraq nemmeno una. Nessuno mi
ha scritto indignato.
C'è una donna non morta e non viva da quindici
anni. Ci sono bambini condannati a morte da anni. Ci sono migliaia di
persone in Italia che vivono sulla sedia a rotelle, ma che sono coscienti
che chiedono da anni di essere salvati, ma la Chiesa è contro di loro. Mi
spiace Fabio, la pensiamo in due modi diversi. La tua opinione come vedi ha
suscitato in me ulteriori riflessioni. Prima pensavo fosse palese pensarla
come me, ora so che non è così.
Io non credo nello stesso tuo Dio. Se il tuo
Dio vuole che noi uomini tenessimo Terri in vita con un tubo per cento anni,
e la guardassimo per cento anni invecchiare e rimpicciolire in un letto, per
sentirci buoni, per meritare il paradiso, perchè i genitori di terri
potessero venerare la loro mummia, no, non è lo stesso Dio.
Aggiunge Pessoa: "Ma se Dio è gli alberi e i
fiori/ e i monti e la luce della luna e il sole,/ perchè lo chiamo Dio?/ Lo
chiamo fiori e alberi e monti e sole e chiar di luna;/ perchè se egli si è
fatto perchè io lo vedessi/ sole e chiar di luna e fiori e alberi e monti,/
se egli mi appare come essendo alberi e monti/ e chiar di luna e sole e
fiori/ vuol dire che vuole che io lo conosca/ come alberi e monti e fiori e
chiar di luna e sole./ E per questo io gli obbedisco,/ (che altro so io di
Dio che non Dio di se stesso?),/
gli obbedisco nel vivere spontaneamente,/
come chi apre gli occhi e vede,/ e lo chiamo chiar di luna e sole e fiori e
alberi e monti,/ e lo amo senza pensare a lui,/ e lo penso vedendo e
sentendo,/ e sto con lui ad ogni momento". (da IL GUARDIANO DI
GREGGI).
Questo è il mio mondo, questa è la mia vita,
questo è il mio Dio. E questo è il mio modo di credere nel mondo, alla vita
e a Dio.
Buona Pasqua.
Mail firmata
Cara amica,
sono contento che tu mi abbia risposto. Non
capita tutti i giorni di poter parlare con qualcuno di argomenti un po' più
grandi di noi. Molti, di solito, sfuggono di fronte al confronto con ciò che
in qualche modo li spinge a pensare, a prendere posizione. Meglio stare
sull'onda e se possibile farsi un'opinione comune. Per questo, quindi, ti
ringrazio.
Vorrei però farti notare che l'argomento è Terri
Schiavo, e non la guerra in Iraq.
Sono d'accordo con te quando dici che quella è
una cosa di cui nessuno parla e di cui nessuno ne fa oggetto di mail (ma,
tra l'altro, a me non è arrivata mai nessuna
mail riguardante Terri).
Sulla guerra in Iraq la mia posizione è netta e
precisa: una porca guerra. Come tutte, del resto. Non solo quella.
Proprio perché sono cittadino del mondo come te.
Li però ci sono gli americani... come dire, per
parafrasare forzatamente Orwell, "tutte le guerre sono uguali ma alcune sono
più guerre delle altre" con il motivo di opposizione a quella guerra che
diventa, con tutta franchezza, esclusivamente politico. Va be'... ma questo è
un altro discorso.
Il fatto, comunque, che non ne abbia parlato
o che non ne parli, non significa che io non provi di fronte a quella tragedia
lo stesso senso di malessere, di rabbia, di sconforto, di disagio che
provo di fronte alla vicenda di Terri Schiavo.
O che non abbia fatto a faccia tuttora qualcosa,
nel mio piccolo, per manifestare il mio dissenso contro quella porcheria che è
stata nascosta dietro una ipocrita facciata umanitaria.
Laggiù, in Iraq, come giustamente ricordi tu ci
sono decine di vite che, in piena pax americana, vengono ancora
troncate.
In Florida c'è Terri Schiavo. Il paragone,
apparentemente non sembra reggere. Almeno quantitativamente,
direi.
Hai ventanni amica mia. Io ne ho il doppio di te
(me ne manca poco più di uno a quaranta). Ho due figli, e so cosa si prova di
fronte alla malattia di un figlio avendo passato un bruttissimo periodo quando
ho avuto la mia primogenita in ospedale (all'epoca della SARS, con una
polmonite guardacaso "atipica" e una serie di cure che non fanno effetto).
Ebbene, avrei fatto di tutto per poterla guarire e potergli alleviare le
sofferenze.
Penso che per i genitori di Terri sia la stessa
cosa. Farebbero di tutto per averla ancora con loro. E non per egoismo. Chi lo
dice pronuncia una vera e propria bestemmia, se non verso Dio, verso se stesso
in quanto uomo. Non credo di essere stato egoista nei confronti di Sara, mia
figlia, solo perché desideravo che, innanzitutto per il suo bene, potesse
guarire. E non credo che lo siano i genitori di Terri. Permettimi, diciamo
così, questa solidarietà genitoriale che proprio in quanto tale mi sento di
riconoscere a quella coppia.
Io, piuttosto, proverei a chiamare quel
sentimento che anima la loro speranza - perché questo è ciò che
dimostrano - soltanto amore. E mi fermo.
Non c'è, allora, un tentativo di "sviare"
l'opinione pubblica da problemi più importanti. Non c'è un sovvertimento
dell'ordine delle cose o delle priorità.
Perché si parla di vita. E non si parla se è
giusto o meno darla. Si parla se è giusto o meno toglierla. Questo è il
sovvertimento, tutto nostro.
Mai nessuno in passato si era sognato di farlo. E
farlo oggi non significa che siamo diventati più evoluti.
E riguardo ai fiori, agli alberi, ai monti, al
sole... io non ci vedo Dio, come dice Pessoa, ma i segni della sua esistenza
(tant'è che continuo a chiamarli in quella maniera senza la sua
riflessione).
Dove vedo Dio? In quelli uguali a me, proprio come te, proprio come Terri.
"L'Essenziale è invisibile agli
occhi"
(Antoine de Saint Exupery, Il piccolo
principe).
Ancora Buona Pasqua.
Fabio
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