Partiamo intorno alle 8,30 dall'Albergo Vettore (Montegallo - AP).
Alle 9,00 circa siamo pronti ad attaccare la strada carrareccia che dalla base della collina di Castelluccio di Norcia (PG) porta alla Capanna Ghezzi (circa 3 km). Ci dirigiamo verso la Capanna in compagnia di greggi di pecore. Alla Capanna Ghezzi incontriamo un branco di somarelli all'ombra di un boschetto di faggi. Approfittiamo per qualche foto. Dalla Capanna Ghezzi - in pratica uno stazzo di pecore con un fontanile - comincia il sentiero che porta alla Forca Viola (1.936 mslm) affrontando le prime pendici del monte Argentella. Alla Forca si arriva dopo circa un'ora di cammino dalla Capanna (se si hanno bambini al seguito bisogna aumentare di una mezz'oretta abbondante il tempo preventivato). Da qui si gode un superbo panorama sul Pian Grande, con la strada centrale che sembra dirigersi in verticale verso la Forca. Coprirsi bene perché i venti del versante piceno sono freddini e forti. Anche d'estate. Dalla parte picena si comincia ad intravvedere la valle glaciale che sale dall'abitato di Foce verso la caldera centrale del massiccio del Vettore. Un vero spettacolo. Si comincia a scendere su uno stretto e ripido sentierino che si tranquillizza dopo qualche tornante in un tracciato che segue il profilo del terreno. Da qui il sentiero prosegue in continui saliscendi fino a scoprire la maestosa mola del Pizzo del Diavolo. A brevi tratti il sentiero è esposto per cui prestare attenzione. Dopo aver attraversato un ampio ghiaione si arriva all'incrocio tra il sentiero che proviene dalla Forca con quello che proviene da Foce. Da qui dopo l'ultima fatica si giunge finalmente al Lago di Pilato. Due guardiaparco in borghese ci dicono di non avvicinarsi alla riva per non compromettere la riproduzione del crostaceo che lo abita, e per cui è famoso: il Chirocefalo di Marchesoni. Le uova del gamberetto sono tra le rocce lasciate a secco dal ritiro dell'acqua a causa dell'evaporazione e potrebbero essere calpestate. Al ritorno stesso sentiero. Un consiglio importante: fare economia d'acqua perché arrivati alla Capanna Ghezzi il fontanile offre soltanto... acqua caldissima! Circa 150 mt. di tupo di polietilene nero disteso al sole, infatti, vi portano l'acqua da una sorgente più a monte. Siamo di ritorno a Montegallo intorno alle 19,00.
Carrareccia verso la Capanna Ghezzi |
Una pecora che mangia il sale |
Somarelli all'ombra dei faggi nei pressi della Capanna Ghezzi |
La Capanna Ghezzi (a sinistra) |
Il versante perugino del Vettore con la Cima del Redentore |
Un po' di riposo |
Il sentiero che sale verso la Forca Viola tagliando il pendio dell'Argentella |
Panorama del Pian Grande dalla Forca Viola |
Vista della valle di Foce dalla Forca Viola |
Il sentiero scende zigzaganado verso gli speroni rocciosi al centro della foto |
La valle di Foce. Sullo sfondo la Sibilla. |
La Valle di Foce dominata dalla Sibilla. Notare la sua caratteristica "Z". |
Il sentierino (tratto esposto) prosegue verso il Pizzo del Diavolo |
Il Pizzo del Diavolo domina la valle... |
Ed ecco il Lago di Pilato. Sarebbe meglio dire, i laghi di Pilato. Sono due. |
Pecore al pascolo... |
Una foto di gruppo... |
I maschi... |
Le femmine... |
Il sentierino zigzagante che stavolta sale verso la Forca Viola |
Il Pian Grande dalla Forca Viola. Cambia la luce ma lo spettacolo è sempre superbo. |
La luna sorge dietro al Redentore |
La Capanna Ghezzi con il lunghissimo fontanile che promette refrigerio... e invece no. E' acqua caldissima! |
Tornati a valle. Dopo la curva le automobili... |
Un ultimo sguardo all'indietro per rivedere la Forca Viola |
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