Con Teresa ho fatto questa escursione sui Monti Reatini, con l'obiettivo di salire il Monte Valloni (2004 mslm) e il Monte Elefante (2015 mslm).
Dalla strada asfaltata per Leonessa, duecento metri prima del Rifugio Sebastiani, ad una curva si parcheggia l'auto, laddove comincia una strada sterrata che porta al piccolo borgo di Micigliano, nei pressi di Antrodoco.
Si percorre la sterrata in discesa fino alla prima curva importante, da qui il tracciato comincia a salire leggermente per poi ridiscendere dopo qualche centinaio di metri.
Il paesaggio è molto bello. Prati verdissimi, dove pascolano placidi i cavalli, e boschi che ricoprono i pendii dei monti circostanti.
Alcuni consigliano di salire il Monte Elefante percorrendo il primo canalone che si intercetta (canalone di sinistra in una evidente "V"), ma è piuttosto ripido. Noi scegliamo di scendere fino al tornante a gomito della sterrata per Micigliano (a circa 2,5 km dal punto di partenza), per poi attaccare la salita al Monte Valloni per la linea di costa.
Giunti al tornante, si deve salire sul pendio (non c'è un sentiero) e seguire la linea di cresta. A tratti il sentiero compare ed è percorribile, in altri invece è necessario procedere un po' a senso. Basta però non abbandonare mai il dosso della cresta e tenere come punto di riferimento la cima del Monte Valloni. Fare attenzione a non percorrere la linea di cresta troppo a ridosso della ripida scarpata di destra che precipita verso la sterrata per Micigliano.
Quando il sentiero scompare del tutto e il pendio aumenta sensibilmente la sua pendenza, è necessario affrontarlo su per la linea di massima pendenza procedendo a zig-zag. Fare attenzione a dove si posano i piedi evitando di metterli sull'erba alta che può rivelarsi scivolosa. Privilegiare invece i "gradini" di terra che si trovano in abbondanza su questo pendio erboso.
Si giunge quindi sulla cima del Monte Valloni (2004 mslm), segnata da un piccolo ometto di pietre. Da qui si gode un panorama bellissimo sulle gole di Antrodoco, la stessa città di Antrodoco e la valle percorsa dalla statale 17 per l'Aquila. Tra le nuvole si riescono appena ad intravvedere i monti della Laga in parte ancora innevati, quindi orientando lo sguardo verso ovest, si ammira l'infilata Terminilluccio-Terminilletto-Terminillo. e verso nord il Monte di Cambio. Ci sediamo e ci godiamo un po' il panorama riposandoci per la fatica di aver superato il primo ostacolo del nostro cammino.
Il tempo però cambia molto in fretta. La vetta del Terminillo è già stata nascosta da nuvole compatte che non promettono niente di buono e sulla valle di Antrodoco piove già.
Riprendiamo quindi il nostro cammino, procedendo sulla cresta che, attraverso una sella, porta in circa 10 minuti alla cima del Monte Elefante (2015 mslm), anche questa segnata con un ometto di pietre. Qui il tempo è ormai cambiato e sta minacciando pioggia. Imbocchiamo quindi per la discesa il sentiero di cresta segnato dal CAI di Rieti che porta al Rifugio Sebastiani, ma ci vuole circa 1h.
Arrivati alla prima sella, con l'acqua che comincia a scendere dal cielo, e per timore dei fulmini, per precauzione decidiamo di uscire dal sentiero CAI e di seguirlo qualche metro più in basso (meglio evitare la cresta quando c'è temporale). Cominciamo poi a scendere pian piano con una serie di zig-zag, verso la sterrata per Micigliano che riteniamo più sicura e più spedita per arrivare alla macchina. Scesi finalmente sullo stradone, lo percorriamo in fretta verso l'auto, che raggiungiamo appena in tempo prima che cominci a piovere sul serio. Mangiamo i panini in macchina e decidiamo di continuare la nostra gita andando a visitare la piccola e bellissima Leonessa.
Traccia GPS/GPX/Earth (link a Wikiloc: per scaricarla è necessario registrarsi)
Il Terminillo e il rifugio Sebastiani. Il tempo è buono. |
La catena Terminilluccio (1864 mslm), Terminilletto (2108 mslm) e Terminillo (2216 mslm) |
Si scende verso Micigliano |
Una prima veduta del Monte Elefante (cima a sinistra) e del pendio del Monte Valloni (a destra). Notare la "V" disegnata dai canaloni. |
Il Monte Elefante. Il sentiero CAI passa sulla cresta e si inerpica verso la cima a ridosso del roccioso versante nord |
Uno sguardo verso la strada percorsa |
Siamo arrivati al tornante per Micigliano. Questo è il punto più basso del percorso. |
Uno sguardo verso Micigliano |
La strada continua in discesa ma noi, attraverso la scarpata stradale, saliamo sulla dolce cresta (solo all'inizio però!) del Monte Valloni |
Comincia la salita vera. Per 2/3 si intravede un sentierino... |
...e quando il sentierino finisce, procediamo a zig-zag sul pendio erboso in direzione della cima. |
Vedere la cima del Monte Valloni è un vero piacere! |
Sguardo verso la cresta di Monte Elefante. In secondo piano il Monte di Cambio (2081 mslm) |
Panorama (con molta foschia), verso Antrodoco e la valle che la congiunge a L'Aquila |
Retrospettiva del cammino fatto! |
Sguardo verso il Monte Elefante. Intanto il tempo cambia improvvisamente. |
Si scende sulla sella che congiunge le due cime |
La cima di Monte Elefante (2015 mslm) |
Veduta di Monte Valloni dalla cima di Monte Elefante |
Dalla cima di Monte Elefante, il Monte i Porcini (a sx) e il Monte di Cambio (il più alto al centro della foto) |
Comincia la discesa sulla cresta, seguendo il sentiero CAI |
Il Terminillo coperto dalle nuvole |
Siamo arrivati alla macchina appena in tempo per ripararci. |
Nessun commento:
Posta un commento
Ciao! Grazie per aver lasciato un commento su Hic et Nunc!