Oggi ci dedichiamo alla visita di Porto. C'è stata parecchia baldoria stanotte in Rua de Cedofeita. Almeno fino alle 3,00 abbiamo sentito musica e vocìo di avventori dei locali, mentre ci rotolavamo nel letto per cercare di prendere sonno. Che finalmente deve essere arrivato abbastanza profondo senza che ci accorgessimo. Infatti, riusciamo a svegliarci abbastanza presto. La colazione la facciamo in camera con quello che abbiamo comperato ieri da Pingo Doce. Il tempo anche oggi non è un granché, ma non sembra disposto alla pioggia. Da Praça Carlos Albertos, ci incamminiamo per le vie del centro passando davanti al palazzo dell'Università, fino a scendere verso il Douro e visitare la parte più caratteristica della Città. In Rua del São Felipe de Nevy c'è fila per visitare la Torre dos Clérigos, opera dell'architetto italiano Niccolò Nasoni. E' alta ben 76 metri ed è il simbolo della città di Porto. Proseguiamo in discesa verso la parte più bassa del centro, in direzione della cattedrale. E' d'obbligo la visita alla stazione di São Bento con il suo atrio decorato da grandi azulejos che riproducono le gesta dei re portoghesi e le tradizioni delle campagna della regione di Porto. La città è un crocevia importante tra la regione del fiume Douro e quella del fiume Minho, il Northe. Dalla stazione di São Bento è possibile raggiungere l'est del paese, e quindi la Spagna, o il nord e la Galizia. Cerchiamo di capire se domani per raggiungere la città di inizio del nostro cammino per Santiago (Valença do Minho), sarà per noi più conveniente prendere il treno qui oppure dall'altra grande stazione di Porto, Campanha. Andremo in ques'ultima stazione attraversando il centro a piedi. A breve distanza da São Bento si trova la cattedrale di Porto, la "Se", che ci accoglie austera con la sua facciata di pietra scura. Forse ancora più austera a causa del tempo così incerto. Nel bel piazzale davanti alla cattedrale, con una bella balaustra che permette di spaziare con la vista sui tetti della città vecchia, un gruppo di turisti libanesi si stringe intorno alla guida. A parte loro, nella piazza non c'è moltissima gente. Attraverso i vicoletti tra le case addossate al colle della cattedrale, scendiamo verso il Douro, gradagnando la bella prospettiva sul Ponte Luis I, che offre l'Avenida Vimara Peres. Sul ponte di ferro molta gente a spasso, mentre la metropolitana viaggia placida sui binari (a ritmo lento, davvero portoghese). Ovviamente scendiamo verso il ponte, ma sull'Avenida ci fermiamo a comperare le velhas, le spagnole conchas, ovvero le conchiglie di Santiago. Errore fatale che fa chi si fa prendere dalla fretta. Ce le fanno digerire 5€ l'una, quando a Santiago le troveremo in vendita anche a 50centesimi. E noi non lesiniamo certo nell'acquistarle pensando a tutti i nostri amici a cui regalarle al ritorno a casa. E tra l'altro non pensiamo neppure che aggiungiamo peso ai nostri zaini... Vabe'... Ormai è fatto. Dal ponte Luis il panorama sulla città è molto bello: ha molto fascino anche con il fiume grigiastro che riflette il cielo nuvoloso. Ogni città offre un suo carattere, e quello di Porto è di una operosità industriale, incentrata sul famoso vino, e ben testimoniata da numerosi edifici che ricordano gli opifici di fine Ottocento delle periferie di Torino o Milano. Il porto commerciale sul Douro è costellato di testimonianze del commercio intorno al prodotto delle viti delle campagne di questa regione pertoghese. Grosse insegne pubblicitarie fissate sui tetti dei depositi, ben visibili da lontano, propongono marchi ed etichette di cantine prestigiose, come Sandeman, Calem o Graham's. Sul ponte, il vento porta il profumo dell'oceano e la temperatura è gradevole. Scendiamo verso il porto attraverso le piccole stradine e dopo averlo visitato torniamo sulla riva nord del fiume, attraversando il ponte Luis I dalle campate inferiori. Il tempo comincia leggermente ad aprirsi. Il vento che arriva dal mare spazza pian piano le nuvole spingendole verso l'interno del Paese. Saliti a livello delle case del centro storico larghi sprazzi di azzurro celeste hanno preso il posto delle nubi. Le zone del centro che attraversiamo sono abbastanza degradate, niente a che vedere con l'eleganza e la solarità di Lisbona. Mangiamo un panino per strada e ci riavviciniamo a Carlos Alberto, al nostro appartamento.
Sono le 17,30 quando dopo esserci riposati decidiamo di rifare il giro per il centro. Porto è finalmente sotto il sole e sarebbe un peccato perdersi la vista della città con la giusta luce. Finalmente possiamo vedere la Se' di Porto ben illuminata. Approfittiamo per farci fare una foto insieme. Torniamo a casa appagati e ceniamo presto. Stanotte Rua de Cedofeita riprenderà la sua colorata movida. E noi domani ci dobbiamo avvicinare alla prima tappa del nostro cammino per Santiago. L'entusiasmo cresce ma aumenta anche un po' di preoccupazione: riusciremo a camminare e ad arrivare alla meta?
Nessun commento:
Posta un commento
Ciao! Grazie per aver lasciato un commento su Hic et Nunc!